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Approvati dal Consiglio comunale gli indirizzi generali di governo 2025/2030 presentati dal sindaco Raffaele Rocco

Al termine di un articolato dibattito all’interno del nuovo Consiglio comunale insediatosi oggi, l’Assemblea ha approvato il documento contenente gli indirizzi generali di governo per il quinquennio 2025-2030

Date :

29 octobre 2025

Approvati dal Consiglio comunale gli indirizzi generali di governo 2025/2030 presentati dal sindaco Raffaele Rocco
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Al termine di un articolato dibattito all’interno del nuovo Consiglio comunale insediatosi oggi, l’Assemblea ha approvato con 20 voti a favore, a fronte di otto voti contrari e uno di astensione, il documento contenente gli indirizzi generali di governo per il quinquennio 2025-2030 presentato dal sindaco Raffaele Rocco al Consiglio comunale ai sensi della legge regionale 54/1998.
Il documento amplia e articola il programma amministrativo presentato dalla coalizione delle liste che appoggiavano la candidatura del sindaco Rocco e della vicesindaca Valeria Fadda richiamando le principali priorità che l’Amministrazione comunale entrante perseguirà nel corso della consiliatura appena iniziata.

«Oggi – ha affermato in aula il sindaco Raffaele Rocco - compiamo un passaggio istituzionale di fondamentale importanza. Presentiamo a questo Consiglio gli Indirizzi generali di governo, l'atto che trasforma la visione politica, che ha ricevuto la fiducia di una parte della cittadinanza, in un'azione di governo formale e concreta.

Permettetemi di essere franco. Il risultato elettorale ci consegna una responsabilità immensa. Una manciata di voti determina la maggioranza in quest'aula. E, dato ancora più pesante, quasi metà dei nostri concittadini ha scelto di non partecipare al voto.

Il margine esiguo non ci dice che una parte della città ha vinto e l'altra ha perso. Ci dice che la città è divisa e ci chiede di essere l'Amministrazione che unisce. L'elevato astensionismo non è un problema della maggioranza; è un problema di questa assise, di tutta la politica. È la spia di una disaffezione, che il nostro programma definisce senza mezzi termini "la frattura tra palazzo e cittadini”.

Non possiamo ignorare questi due fatti. Non possiamo governare nonostante questi fatti. Dobbiamo governare a partire da questi fatti. Questi due fatti non sono una debolezza: sono il nostro primo, e più vincolante, indirizzo politico, che tutti noi, maggioranza e opposizione, abbiamo il dovere di sanare.

La vittoria risicata non è un mandato a comandare, ma un obbligo ad ascoltare. Ma sia chiaro: 'obbligo ad ascoltare' non significa 'obbligo a non decidere'. Non è un alibi alla paralisi. Al contrario: è l'unica garanzia per prendere decisioni efficaci e durature. La stagione delle scelte imposte dall'alto, che generano incomprensioni e conflitti, è finita. Le nostre decisioni saranno più forti, non più deboli, perché fondate sul confronto.

Ecco perché il primo obiettivo di questo mandato non è semplicemente eseguire un programma: è ricostruire la fiducia.

È per questo che il nostro programma non è e non sarà un "libro dei sogni". È, e vuole essere, un "piano di lavoro preciso", un "patto con la Città" fondato su due pilastri che oggi assumono un valore politico ancora più forte: trasparenza e partecipazione.

Abbiamo un'opportunità straordinaria per combattere insieme l'astensionismo. La nostra risposta a quella "frattura" non sono slogan, ma strumenti concreti di democrazia deliberativa che troverete in questo programma.

Il primo obiettivo di questa Amministrazione non è quindi un'opera pubblica. È riconquistare la fiducia di chi non ha votato. È dimostrare a chi ha votato diversamente da noi che governeremo con "responsabilità, trasparenza e lungimiranza" per tutti.

Come? Non con la propaganda, ma con la rendicontazione. Questo documento è una "bussola" che permetterà a ogni cittadino, e a ogni consigliere, di verificare il mantenimento degli impegni. Attueremo il progetto "Aosta Aperta e Trasparente" non come un adempimento, ma come un dovere politico. Creeremo un "Cruscotto di Mandato" dove lo stato di avanzamento dei progetti sarà visibile in tempo reale.

Non consultazione di facciata, ma con la co-progettazione. Per questo, gli strumenti di partecipazione non sono un accessorio, ma il cuore del nostro metodo di governo per sanare quella frattura. Ma ancora più importante, intendiamo portare la Giunta fuori dal palazzo, con incontri periodici nei quartieri, per ascoltare, non solo per parlare.

Su questo terreno, quello della partecipazione e della trasparenza, non ci sono avversari. C'è solo da lavorare insieme per riportare le persone alle urne e alla vita pubblica.

Siamo consapevoli che il programma che presentiamo è di "straordinaria ambizione". E con altrettanta trasparenza, dichiariamo che la sfida principale non sarà finanziaria, non sarà solo finanziaria, ma soprattutto organizzativa. Siamo ambiziosi, sì: il programma punta a fondi europei, regionali e a strumenti complessi come il Partenariato Pubblico-Privato per l'Area Mercatale e gli impianti sportivi. Ma proprio per questo la sfida è organizzativa: se non avremo una macchina amministrativa riformata e una Task Force efficiente – come previsto – quei soldi non li intercetteremo mai. L'efficienza dell'organizzazione è la condizione necessaria per la sostenibilità finanziaria.

Per questo, non promettiamo di fare tutto subito. Il nostro sarà un esercizio di "governance responsabile".
Avvieremo in via prioritaria la riorganizzazione per una macchina amministrativa efficiente e per dare risposte rapide ai cittadini, la convocazione dei tavoli permanenti con le categorie e le associazioni e le procedure per l'istituzione dei "Consigli di Quartiere".

Qualcuno dirà che questi sono processi, che è 'fumo', che i cittadini vogliono i cantieri. È vero. Ma per aprire i cantieri rapidamente, per dare risposte in 30 giorni e non in 90, e per vincere i bandi europei, servono fondamenta solide. La riorganizzazione della macchina amministrativa non è un atto burocratico: è l'azione più concreta e urgente che possiamo fare per garantire i risultati di domani.

Parallelamente, i cittadini devono vedere il cambiamento, non solo sentirlo annunciare. Dobbiamo dare segnali concreti sulla qualità della vita quotidiana con interventi concreti di manutenzione e per il decoro e la sicurezza, come il completamento della videosorveglianza e un maggiore puntuale impegno della Polizia locale.

Ma parlo anche di un impegno che so essere patrimonio comune di quest'aula: l'attuazione immediata del Piano per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (Pe.Ba.). È un atto di civiltà. Come scritto nel programma, utilizzeremo i 'finanziamenti regionali già ottenuti’ per avviare subito i primi lotti su scuole, uffici pubblici e percorsi strategici. L'accessibilità universale non è un tema di destra o di sinistra, è il metro della nostra inclusività.

Su queste fondamenta, potremo poi costruire la visione strategica per la "Aosta 2040: Alpina, Europea, Sostenibile e Inclusiva". E quando parliamo di 'Sostenibile' e 'Inclusiva', non parliamo di astrazioni. Parliamo di una città che, come dice il programma, privilegia la 'rigenerazione dell'esistente' e punta allo 'Stop al consumo di suolo netto'.

Parliamo di una città che vuole essere 'la casa di tutti i suoi abitanti', compresi coloro che abitano le frazioni e in collina o le aree più marginali.
Dove l'inclusione significa abbattere ogni barriera, 'non solo quelle architettoniche ma anche quelle sociali e culturali', e dove nessuno, specialmente gli anziani e le famiglie, viene 'lasciato indietro'.
Sono due in particolare le sfide strategiche che dovremo affrontare insieme:

1)    Le Grandi Pianificazioni (PRGC e PMSI): Questi sono gli strumenti che disegneranno l'Aosta del 2040. Il programma stabilisce che dovranno essere la "cornice strategica e normativa sovraordinata" e che nasceranno da un'ampia partecipazione pubblica. Vi invito a lavorare fin da ora, nelle commissioni e nei tavoli di confronto, per fare in modo che questa visione sia il più possibile condivisa. E anche qui, il metodo è sostanza: questi Piani non saranno calati dall'alto, ma saranno un'opportunità di "ampia partecipazione pubblica".

2)    La Governance Multilivello: Aosta non è un'isola. Per ottenere risultati sui grandi dossier – Area Cogne, trasporti, fondi europei– dobbiamo parlare con una voce sola alla Regione, ai comuni della Plaine e all'Europa. Il programma prevede l'istituzione di un "Tavolo di Coordinamento Strategico Aosta-Regione". Su questi temi, l'interesse della Città non ha colore politico. Mi aspetto da voi un contributo leale e costruttivo per difendere uniti le prerogative di Aosta.

Lo Statuto assegna al Consiglio Comunale una funzione chiara di "indirizzo e di controllo". Come Sindaco, vi dico che accolgo con favore questo controllo. Vi chiedo di esercitarlo.
Vi chiedo anche di farlo in modo costruttivo. Portate le vostre proposte, stimolate il dibattito nei tavoli permanenti, aiutateci a promuovere le iniziative di promozione.

Questo invito alla collaborazione non è un tentativo di diluire o scaricare le responsabilità. La responsabilità delle scelte finali spetta e spetterà a questa Giunta. Cerchiamo un contributo di idee nell'interesse della città, affinché il Consiglio tutto, ognuno nel suo ruolo, eserciti quella funzione di 'indirizzo' che lo Statuto gli affida.

Definiamo insieme come dare piena attuazione allo Statuto in merito ai Consigli di quartiere. Cerchiamo un "modello innovativo" che superi le vecchie esperienze perché questi Consigli non siano organi di facciata. Come scritto negli Indirizzi, avranno un "ruolo consultivo sui principali atti di pianificazione" che interessano il loro territorio e un "potere propositivo" concreto. Dobbiamo tutti fare in modo che siano davvero plurali, che diventino, come ci proponiamo, la "prima antenna dell'Amministrazione sul territorio".

Il programma li definisce una "piattaforma di dialogo fondamentale per prevenire i conflitti e costruire soluzioni condivise". Facciamoli funzionare insieme. È la via maestra per 'sanare la frattura' e dimostrare, nei fatti, che l'ascolto non è uno slogan."

Colleghi, la città ci chiede di superare la logica della conta dei 15 voti. Ci chiede di governare la complessità, di affrontare le sfide demografiche e climatiche, di rilanciare l'economia con il "Patto per il Commercio" e la svolta sull'Area Mercatale, di non lasciare indietro nessuno con un welfare di "iniziativa" e "presidi di comunità".

Questo non è il programma della maggioranza. Questo documento definisce gli obiettivi, ma la strada per raggiungerli, specialmente sui grandi piani strategici, deve vederci protagonisti tutti.
Questo programma non è una gabbia, è un orizzonte. È un "patto con la Città" che sottoponiamo all'approvazione del Consiglio, ma che da domani dovremo attuare per l'intera comunità».

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Adresse

Piazza Émile Chanoux, 11100 Aosta AO, Italia

Dernière modification: 29 octobre 2025, 12:37

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