Complesso di Sant'Orso
Ultima modifica 15 febbraio 2023
DOV’E: in piazza Sant’Orso.
DESCRIZIONE: il complesso comprende la collegiata di Sant’Orso con il suo Chiostro romanico, il Priorato e la basilica paleocristiana.
LA STORIA: Durante i primi secoli dell’Alto medioevo, la comunità cristiana di Aosta utilizzò, quale sede di sepoltura per i defunti quest’area, già area funeraria romana e, addirittura, protostorica.
La Collegiata
Dedicata ai Santi Pietro ed Orso, risale al V secolo. Oggetto di un imponente intervento di rifacimento intorno all’anno mille, si distingue per il ricco apparato liturgico, che offre diversi stili artistici, anche se su tutti prevale quello barocco. Da segnalare, gli affreschi ottoniani, promossi dal vescovo Anselmo, coevi a quelli della Cattedrale e, anche in questo caso, collocati nel sottotetto dell’edificio. Tra le parti più antiche della chiesa attualmente visitabili, vi è la crpita, posta al di sotto della zona absidale e voluta probabilmente per solennizzare la sepoltura di Sant’Orso (vissuto intorno all’VIII secolo). Nel coro trova poi posto un interessante mosaico, scoperto nell’estate del 1999. Si tratta di un’opera a base quadrata che propone, al centro, un’immagine di Sansone che uccide un leone, probabile prefigurazione di Cristo che vince il maligno. Nei pressi dell’uscita, è possibile notare il battistero realizzato dal Badarelli nel 1839. Accanto alla collegiata, il visitatore potrà apprezzare l’imponente campanile romanico, alto ben quarantasei metri, in origine torre di difesa (metà del XII secolo).
Il Chiostro romanico
Adiacente alla Collegiata, sorge il Chiostro romanico. La sua costruzione risale alla metà del XII secolo. Motivo di assoluto interesse sono i quaranta capitelli istoriati – scelta stilistica del tutto rara in Italia – che rappresentano scene dell’Antico e del Nuovo Testamento, del Vangelo, vicende della collegiata stessa, ma anche racconti popolari (come, ad esempio, la favola esopica della volpe e della cicogna), oltre a vicende legate alla nascita del Salvatore e alla vita di sant’Orso (capitello n. 32).
Il Priorato
Di origini antiche, ma trasformato completamente dal priore Georges de Challant tra il 1470 e il 1500, presenta quale indubbia particolarità l’uso del cotto nella realizzazione dell’edificio, materiale inusuale per la Valle d’Aosta. Lo stile architettonico è quello rinascimentale, seppur con alcune influenze gotiche nelle scelte relative alle finestre. Al suo interno si trovano la sala priorale e una cappella affrescata.
La Basilica paleocristiana
Costruita per volere dell’élite ecclesiastica nel V secolo, la chiesa cimiteriale si chiamava in origine “Concilium Sanctorum”. Distrutta nell’VIII secolo da un incendio, la basilica offre ai visitatori i soli resti dell’antico muro perimetrale. Questi resti erano stati poi sepolti e su di essi venne edificata nel IX secolo una chiesa di dimensioni ridotte, dedicata a San Lorenzo (oggi sconsacrata e destinata a sede espositiva). L’antica sede archeologica paleocristiana, oggi visitabile grazie a una moderna struttura, ospita al suo interno le epigrafi funerarie dei vescovi Agnello, Gallo e Grato (patrono di Aosta, morto dopo il 470).
Degno di nota, nell’ambito del complesso, è il maestoso ed antico tiglio detto “di Sant’Orso”, piantato tra il 1530 e il 1550. La leggenda vuole che a piantarlo fu lo stesso Sant’Orso. Dal 1924, l’albero è monumento nazionale e, dal 1990, la sua tutela è assicurata anche da una legge regionale.
INFO: