I giardini pubblici
Ultima modifica 1 settembre 2022
I Giardini pubblici di rue Conseil des Commis, situati tra la centrale piazza Chanoux e la stazione ferroviaria, costituiscono un tassello affascinante dell'evoluzione storica e urbanistica della città di Aosta. Nati a fine '800 per volontà dell'Amministrazione comunale, hanno subìto un'inevitabile evoluzione che non ne ha però snaturato i caratteri salienti originali, permettendo ancora di riconoscerne, per diversi aspetti, l'identità originaria. Le ragioni della loro nascita si possono sintetizzare, in primo luogo, nella volontà di celebrare la scomparsa del primo Re d'Italia, Vittorio Emanuele II, ospitando degnamente la statua che lo avrebbe raffigurato; in secondo luogo, sorse la volontà di abbellire la città per renderla attraente agli occhi dei primi turisti che, con l'inaugurazione della nuova ferrovia, sarebbero certamente aumentati.
I Giardini pubblici sono caratterizzati da un patrimonio arboreocostituito principalmente da oltre 50 ippocastani, da 9 cedri (il cui impianto di 7 dei quali risale ai primi anni del Novecento), da due aceri, da un platano, da un immenso esemplare di pioppo bianco (alto più di 25 metri e con un diametro del tronco di 110 cm), nonché da un particolare e bellissimo esemplare di faggio asplenifolia, caratterizzato da una struttura e da un'impalcatura dei rami di notevole pregio estetico, anche durante la stagione invernale.
L'aiuola centrale è invece stata recentemente risistemata con rose floribunda bianche e rosse, nonché con fioriture multicolori composte da petunie, surfinie e ibiscus. Diverse sono poi le aiuole a tappeto erboso, per circa 4.000 mq.
In questi ultimi anni una parte del patrimonio arboreo dei Giardini pubblici è stata oggetto di indagini fitopatologiche e strutturali al fine di individuare interventi specifici che ne permettano la conservazioni nelle migliori e più sicure condizioni possibili.
- monumento al Roi Chasseur, in memoria del primo re d'Italia Vittorio Emanuele II, opera in fusione di bronzo fine dello scultore piemontese Antonio Tortone, inaugurato domenica 4 luglio 1886 insieme ai Giardini pubblici e alla ferrovia
- monumento ad Umberto I, re d'Italia e figlio di Vittorio Emanuele II, opera dello scultore Edoardo Rubino (1871-1933), inaugurato nel 1903; questa statua, dai numerosi significati simbolici, formata da un piedistallo che sostiene un blocco in cui è scolpito il volto del Re, sormontato dall'aquila quale simbolo di casa Savoia, è posta sull'estremo lato sud dei Giardini pubblici, oltre le mura romane e proprio di fronte alla stazione ferroviaria
- monumento al dottor Laurent Cerise, in memoria di uno dei medici più insigni del vecchio continente dell'Ottocento e discendente di un'illustre famiglia valdostana, opera dello scultore piemontese Giovanni Albertoni (1806-1887), collocato nei Giardini pubblici nel 1924, dopo essere stato spostato da piazza Chanoux (allora piazza Carlo Alberto) per lasciare il posto al monumento in suffragio dei soldati caduti durante la prima guerra mondiale
- statue degli imperatori romani Cesare e Augusto, collocate all'inizio di rue Conseil des Commis (allora via dell'Impero) nel 1936
In ogni caso, la testimonianza storica più importante è senza dubbio la Tour de Pailleron con una porzione di mura romane che si trovano sul lato sud dei Giardini pubblici (oggi separati dal resto dei giardini dopo l'apertura, anni fa, di rue Tour de Pailleron). La torre è una delle poche conservatasi delle 20 che ornavano il sistema murario dell'Aosta romana, tra l'altro mantenendo il disegno originale. Un tempo utilizzata come fienile (prese, per questo motivo, il nome di Pailleron) fino a quando un incendio, nella seconda metà del Settecento, danneggiò parte della copertura. La torre fu restaurata otto anni dopo l'inaugurazione dei giardini, nel 1894.
Merita una segnalazione, per la sua originalità all'interno del contesto dei Giardini pubblici, la fontana in roccette situata a pochi passi dalla Tour de Pailleron, risalente ai primi del Novecento e realizzata da manodopera specializzata nella realizzazione di grotte artificiali.
Una curiosità storica riguarda uno dei più rilevanti mutamenti apportati ai Giardini pubblici, cioè la rimozione, a fini militari, della recinzione in ferro battuto che circondava interamente i Giardini e il monumento al "Roi Chasseur", per recuperare materiali utili all'industria bellica durante la seconda guerra mondiale.